Il Bergamo Urban Trail è una gara con uno sviluppo di 20 km con 700 metri di dislivello positivo. Partenza da Bergamo, (BG) e arrivo a Bergamo – Città Alta con tempo massimo di percorrenza di 4 ore.
La corsa è così, come una droga. Finisci una gara dando il massimo e ti prometti: mi fermo almeno 2 mesi per recuperare. E poi ti cade l’occhio su quella locandina, oppure c’è l’amico che di chiede “Ehi ma tu partecipi alla….?” E si riaccende la scintilla.
È capitato così anche stavolta. Volo in Italia per fare la Cortina Sky Race, una massacrante gara di 20 km con oltre 1000mt di dislivello positivo; in proporzione più difficile delle gare lunghe associate (la Cortina Trail e la Lavaredo Ultra Trail) per il ripido dislivello. Non ci credevo fino a quando non l’ho fatta. E appena finita, con le gambe a pezzi e la delusione per essere arrivato 5 minuti oltre il tempo massimo previsto (3h 30′), mi sono detto: “riposo almeno due mesi; due settimane di stop totale, poi riprendo con allenamenti leggeri ma non programmando nulla prima di settembre”. E invece raccontando ad un amico della mia partecipazione mi chiede “Ma lo sai che c’è una gara in Val Seriana molto bella..?”
E si riaccende la scintilla. Contatto gli organizzatori che subito mi rispondono e mi invitano come giornalista a seguire il Press Tour della Orobie Ultra Trail (una gara di 140 km con 9500 metri di dislivello positivo. Partenza da Clusone e arrivo a Bergamo – Città Alta con tempo massimo di percorrenza di 47 ore). E poi mi chiedono se voglio partecipare ad una delle altre due gare in programma: la Orobie Gran Trail da 70 Km, o la Bergamo Urban Trail da 20 Km.
E io.. certo che si! Mi prendo un paio di giorni per decidere se azzardare la 70 Km (sapendo di non avere il tempo di prepararla bene) o testare la 20 Km. Alla fine decido di non strafare e rischiare infortuni e decido di prendere parte alla Bergamo Urban Trail, alla sua prima edizione.
La mattina del 28 giugno alle 9,30 sono in piazza a Clusone. Incontro Giovanni Milazzo e Raffaella Ferrari di GM Comunicazione, e altri colleghi giornalisti. Assistiamo alla partenza dei 300 eroi della “gara lunga” poi una visita della città gentilmente organizzata dal sindaco Paolo Olini. Preferisco rinunciare al pranzo per andare a riposare in previsione della gara serale; anche perchè ho un accenno di febbre ed un forte mal di testa.
La sera arrivo a Bergamo alcune ore prima della partenza (prevista alle 8,30 pm) per ritirare il pettorale; scopro con piacere che Manlio della Gazzetta dello Sport e Dario di Runner’s World Italia parteciperanno come me alla 20 km. E quindi trascorriamo insieme i momenti pre-gara con i soliti rituali: caffè, pettorale, ecc.. Scopro anche che Dario poche settimane prima ha pubblicato la versione on line della mia intervista su Runner’s World Italia..
Ci dirigiamo insieme verso il traguardo, un po’ di strette di mano, saluti e foto di rito, poi entro in modalità gara. Non esiste più nessuno. Non sono un professionista, né specializzato nelle gare di trail; di questa non conosco neanche il percorso e in gran parte sarà al buio nei boschi (mia prima esperienza in assoluto). Ma mi comporto sempre come se lo fossi..
3.. 2.. 1.. via! Avvio del cronometro e inizio a correre. Parto dalla prima fila, come mia abitudine, ma non mi preoccupo del passo dei più veloci che mi sfilano e cerco subito di trovare il mio passo. Seguo il mio ritmo. Ma spingo comunque un po’ più forte del solito nei primi km (pur senza esagerare) per cercare di sfruttare al tempo la prima ora di luce.
I primi km passano abbastanza rapidamente; sebbene non richiesto dal regolamento di gara indosso il Camel Bak con 1 lt d’acqua, così da non dovermi fermare a ristori. Infatti nonostante già le prime salite (a differenza della Cortina Sky Race che ha un’unica impegnativa e lunga salita, seguita da una discesa tecnica, qui è un continuo sali-scendi, un po’ come nella Firenze Urban Trail fatta a marzo) e i primi tratti senza asfalto, in poco più di un’ora sono già a metà gara. Punto a superare il “cancello” prima possibile; bisogna infatti superare il 13′ km entro le 2 h per non essere esclusi, mentre il tempo massimo previsto per la gara è di 4 h.
Continuo la mia corsa, rallentando nei passaggi al buio (approfittando così anche per recuperare) ma continuando a correre nei tratti aperti. Penso addirittura di riuscire a finire la gara in 2h 30; mezz’ora prima delle 3 h previste. Mi viene da dire una gara non scontata (nessuna gara lo è e puoi cantare vittoria solo sotto il traguardo), ma da godere. Che ti da la possibilità di correre ma anche di ammirare il panorama delle valli bergamasche. Ma a pochi km dalla fine, una pressochè infinita di gradini in salita; gradini bassi, lunghi, irregolari, che spaccano le gambe.
Dopo un tempo che sembra non finire mai, finalmente inizia la discesa, dove riprendo a correre. Un occhio al cronometro: 2h 35′ ma manca poco. Posso finire in meno di 2h 45′, va bene comunque.
All’arrivo in Città Alta a Bergamo, sento un “Vai Nico!!”. È il mio amico e collega soccorittore Massimo, che è venuto con la moglie ad assistere all’arrivo. Sono quelle cose che ti danno la carica quando hai tanta fatica nelle gambe, e che ti fanno fare lo sprint finale. Ma stavolta…. crampi! Incredibile. Non avevo crampi durante la corsa da anni. “Eppure ho bevuto regolarmente! Ho preso potassio a sufficienza…” mi dico. Ma i crampi non ascoltano e continuano impeterriti. Devo rallentare, quasi fermarmi, per far attenuare il dolore. Ma continuo ad andar avanti. Dopo alcune centinaia di metri, i crampi si attenuano fino a scomparire, così riprendo a correre. Ma io e un’altra concorrente ci ritroviamo a un bivio senza indicazioni visibili o volontari a indicare la direzione. Chiediamo a dei ragazzi con il pettorale di gara che sembrano avere già finito.. e ci danno indicazioni sbagliate! Ci ritroviamo a fare due volte lo stesso giro, perdendo circa 5 minuti.
Ma alla fine arriviamo. Arrivando vedi il traguardo, ma appena lo superi ti ritrovi su un palco in Piazza Vecchia a Bergamo, col pubblico che ti accoglie. Il mio amico Massimo mi fa una foto fantastica. Finalmente si tira il fiato. Altri 20 Km e un’altra gara nelle gambe. Sono soddisfatto. E adesso mi prometto.. “niente più gare per agosto”. Vediamo se sono in grado di mantenere la promessa…
Video dell’arrivo: https://www.instagram.com/p/BXG0VB9jIYQ/?taken-by=dubaiblog
Blogger professionista e giornalista sportivo, ultra maratoneta ed elisommozzatore, Nico de Corato da anni vive a Dubai, dove gestisce il network DubaiBlog da lui fondato e collabora con varie testate giornalistiche. Da sempre appassionato di lingue straniere (ha lavorato per anni con la British Schools of English in Italia e ha lavorato per due stagioni estive negli Stati Uniti per la Concordia University). Potete leggere la versione italiana del sito all’indirizzo www.dubaiblog.it o contattarlo su admin@dubaiblognetwork.com per maggiori informazioni sulla sua intervista, sul libro pubblicato o anche solo per un semplice saluto.